
Come far ambientare bene un bambino a scuola
Bentornata sul blog!
Oggi scrivo a te, cara maestra, che hai già ricominciato a lavorare con ancora un piede nella beata vacanza e l’altro dentro quel cancello, dove a giorni suonerà l’assordante campanella e ci saranno ondate di bambini urlanti. Quest’anno probabilmente avrai dei nuovi bambini e ti chiederai qual è il modo migliore per accogliere al meglio i nuovi alunni e i genitori.
Da tempo siamo abituati a parlare di “inserimento” e magari non ci è mai venuto neanche in mente di riflettere sul vero significato! Come ti spiegavo nel mio precedente articolo, prevede che sia il bambino ad adeguarsi ad un ambiente, subendo in modo passivo le circostanze, deciso da un adulto che crede troppo spesso di sapere cosa è bene per lui. Occorre parlare di “ambientamento” per cambiare il proprio punto di vista sull’infanzia ed è quasi una rivoluzione a livello pedagogico ed umano. In questo caso si lascia il tempo al bambino di acclimatarsi e familiarizzare con l’ambiente, divenendo quindi soggetto attivo nel suo percorso di crescita.
È l’ambiente che accoglie il bambino ed è a sua misura.
Partendo già da questa nuova prospettiva, andiamo a vedere quant’è importante e delicato il tuo ruolo, cara maestra! <3
Ogni inizio lascia un segno indelebile in ognuno di noi, dal primo giorno di scuola al nuovo lavoro! Te lo ricordi? Come stavi? Io ancora ricordo la borsetta di Bugs Bunny con manico dell’asilo che aveva un particolare odore (direi un misto di plastica e vaniglia) quando l’aprivo e la paura di andare in un posto così grande ai miei occhi. Sono stata una di quelle bambine dal pianto inconsolabile per diverso tempo. Lavorare con i bambini a scuola mi ha permesso di lavorare su questo evento del mio passato.
Quale bambini immaginate che mi capitassero all’inizio?
Ovviamente quelli dal pianto inconsolabile! Riflettendo sul mio passato, mi sono chiesta “cosa avrei voluto che facesse la maestra?” ed in modo chiaro mi è arrivata la risposta: “abbracciarmi”. Abbracciavo e accoglievo il bambino in lacrime dicendogli “hai proprio ragione. Devi avere molta paura!”, e questa empatia li spiazzava e smettevano di piangere.
L’insegnante o educatore ha un ruolo fondamentale all’inizio della scuola, cerca di ricordare di avere un atteggiamento rispettoso dei tempi e delle modalità, senza giudicare, ed essere sempre disponibile e accogliente, affinché si crei in modo naturale la fiducia necessaria con il bambino. Occorre sviluppare empatia, ascolto attivo, voglia di mettersi in gioco e in discussione con te stessa, sospendere il giudizio. Posso assicurarti che non è facile quando sei lì per accogliere i bambini e avere gli occhi scrutanti di mamme felici, ma preoccupate. Più o meno consciamente ci si aspetta che la maestra sia perfetta in questo periodo storico, ma la realtà è ben diversa. Respira e lascia andare ogni tipo di pensiero o giudizio. Ti richiederà molte energie e presenza, ma poi ne raccoglierai i frutti in una relazione di qualità.
Il bambino e la sua mamma sono un tutt’uno, un universo emotivo costellato di tante sfumature, dalla profondità e amore alle preoccupazioni ed insicurezze, da tenere sempre presente.
La nostra attenzione va troppo spesso in automatico sul bambino, il “piccolo ed indifeso, bisognoso di attenzioni”, dimenticandoci della madre che sta per vivere un forte momento di separazione dal suo bambino, che fino a quel momento è stato il suo mondo! La mamma conosce meglio di chiunque altro il suo bambino, lo ha portato in grembo 9 mesi, lo ha allattato, accolto e tranquillizzato nelle lunghe notti interminabili senza sonno. La mamma può vivere sentimenti, sensazioni e pensieri contraddittori, volendo da un lato che il bambino sia felice e faccia esperienza, dall’altro che qualcuno abbia le sue stesse cure e accortezze nel comprendere il bambino, oppure di essere sostituita in quanto l’educatrice diventerà una figura di riferimento che potrà assistere ad alcune delle prime conquiste del bambino, portandola a sentirsi in colpa per non esserci stata.
Per un ambientamento armonico del bambino è importante tenere presente sia l’universo di emozioni e preoccupazioni delle mamme, sia quelle del bambino, dal momento che è il filtro maggiore verso il mondo esterno per la costruzione dell’identità del bambino stesso, del suo sviluppo emotivo e cognitivo. Osservare il legame madre-bambino ci permetterà come educatori di focalizzare al meglio il nostro intervento da trasmettere sicurezza al bambino attraverso routines, la cura e l’accortezza nel farlo sentire come a casa.
La madre (o la figura di riferimento) è la chiave d’accesso per un buon ambientamento del bambino: più sarà tranquilla e si sentirà accolta, più lo sarà il bambino.
Quindi, Ilà, come bisogna fare questo ambientamento?
L’ambientamento ha una durata massima di tre settimane. Cosa?!? Tre settimane? No no, ciao, ciaone! Io resto felicemente con il mio bell’inserimento, starai pensando!
Se seguirai questa modalità e indicazione avrai mamma e bambini sereni.
Nella prima settimana, pur chiedendo sempre all’educatrice, sarà la mamma ad aiutare il bambino nelle autonomie di base per rassicurare nella fase iniziale. Nella seconda settimana sarà l’educatrice insieme alla mamma e dalla terza sarà l’educatrice ad occuparsi del bambino. So che è molto tempo per mamme che lavorano o per le educatrici che hanno in aula per tante settimane le mamme, ma è il modo per affrontarlo con serenità e permettere al bambino di ambientarsi con calma. Se opterai per un ambientamento frettoloso e poco rispettoso, potrai trovarti in situazioni spiacevoli, come pianti inconsolabili di cui ti parlavo prima, paure di abbandono, e dover riproporre l’ambientamento dall’inizio. La gradualità è fondamentale per una separazione attiva.
Ti do alcuni suggerimenti che sono stati efficaci e vincenti nella mia esperienza scolastica! 😉
È importante rendere l’ambiente più accogliente e confortevole possibile, da far sembrare come se ci si sentisse a casa. Potete mettere candele, vasi e anche le foto delle varie famiglie dei bambini, attraverso un’attività, per rendere il luogo più ospitale. Predisponi una postazione con sedie (non a misura di bambino) confortevoli per gli adulti, possibilmente in una stanza o zona dove il bambino passa la maggior parte del tempo, avvisando il bambino che la mamma sarà li per leggere (libri che metterai a disposizione, su come educare i figli piacciono molto) o per scrivere ciò che osservano nel proprio bambino durante la mattinata. L’importante è che lei si tenga occupata e non stia con ansia, preoccupazione che il bambino inevitabilmente sentirà, nonostante la mamma non abbia detto una parola. Chiedi di stare con atteggiamento rispettoso e non invadente. Tu, come insegnante puoi accogliere i genitori preparando per loro una tisana, come una coccola che doni loro per alleviare il momento difficile di separazione.
Una volta ho preparato insieme ai bambini le tisane per le mamme e le abbiamo servite con il carrello. È stato un momento emozionante per entrambi! Dovevi vedere come si dilettavano e tenevano a prendersi cura delle proprie mamme che ovviamente erano commosse, trattenendo a volte a stento l’emozione.
Ricorda al genitore presente nell’ambientamento di non intervenire mentre il bambino è in fase di scoperta ed esplorazione dell’ambiente e di non interagire con altri bambini perché potrebbe suscitare gelosia ed essere destabilizzante a livello emotivo, ai fini del suo ambientamento. Ovviamente richiedi di non usare e non far usare cellulari, tablets e dispositivi vari che tendono a distrarre entrambi, portando il bambino a richiedere maggiori attenzioni. Trasmetti al genitore la grande opportunità che ha di assistere a questo importante passaggio del figlio insieme a te.
Ricorda loro di chiedere il permesso a te per prendere o fare qualcosa. In questo modo saranno da modello e aiuteranno a far comprendere al bambino la tua figura di riferimento.
Se il genitore non è presente perché preso da impegni e cellulare, il bambino si sentirà solo e farà fatica ad affidarsi.
Mi raccomando, ricorda a te stessa e ai genitori che se il bambino non saluta, ci possono essere tanti motivi. Saluta tu per prima abbassandoti alla sua altezza il più possibile e guardandolo negli occhi e a forza di farlo, vedrai che quando si sentirà pronto lo farà. Dai fiducia ai suoi tempi, il bambino arriverà a salutare da solo, senza forzature.
È una fase di passaggio delicata, cerca sempre di comprendere qual è il vero bisogno della madre o del bambino in questione. Ogni loro preoccupazione è legittima e non è un diretto attacco o affronto alla tua persona. In caso abbiano dei dubbi, prendetevi uno spazio per parlarne in tranquillità, non in presenza dei bambini. Chiedi di non intervenire e appuntare ciò che non condividono o non hanno compreso e ne parlerete appena possibile in orario extra-scolastico.
Lascia che il bambino possa esplorare e giocare liberamente. Sii presente per lui ogni volta ti chieda di guardarlo e valorizza in positivo ogni cosa che riesce a fare.
Prevedi alcune attività creative mamma-bambino, ma soprattutto passate molto tempo a giocare all’aperto. Quando avranno scaricato la loro energia, saranno pronti per piccole attività laboratoriali propedeutiche ai vassoi dei materiali che metterai nell’ambiente per favorire la concentrazione.
Ricorda sempre che se il bambino piange è normalissimo, sta per vivere un grosso cambiamento. Sta a te accogliere la sua emozione e valutare come sta andando l’ambientamento, comunicando tempestivamente al genitore come porsi nella situazione specifica.
Ricorda sempre al genitore di non andarsene di nascosto e di salutare sempre prima il figlio dicendogli: “Ora Mamma/papà va via… ma torna presto!”. Gestisci l’allontanamento con gradualità per entrambi (5-10/15-30 minuti…), chiedendo di rispettare esattamente quell’orario, sia per una questione di fiducia sia per fare in modo che il bambino indirettamente acquisisca il concetto di tempo dall’esperienza diretta. Se va a fare spesa, ricorda per la sua credibilità di portare con sé la spesa al ritorno.
Spero di esserti stata d’aiuto e se hai bisogno di una supervisione per un ambientamento rispettoso scrivimi una mail a info@ilariacichetti.com.
Un abbraccio! Al prossimo articolo!
Ilaria Cichetti – Tata Montessori
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