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Coronavirus come opportunità

 

Dopo un po’ di tempo eccomi di nuovo a scrivere perché voglio condividere con te una mia riflessione: e se vedessimo il coronavirus come opportunità?

 

Se ci chiedessimo: cosa posso fare nel mio piccolo per contribuire? Cosa posso imparare da questa situazione? Che fiore può sbocciare da quello che sta succedendo?

 

“E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere”.
Un verso della canzone “Sogna ragazzo, sogna” di Roberto Vecchioni che mi piace tanto, che penso dica molto di questo momento delicato che stiamo vivendo tutti.

 

Il Pianeta Terra e il Cosmo, come scrive la psicologa Francesca Morelli, credo abbiano fatto una riunione di condominio per delle misure straordinarie. In un tempo dove regna sovrana la frenesia, si pensa al proprio orticello e come dice nonna “non c’è più rispetto”, assistiamo ad un cambiamento climatico preoccupante, un razzismo sempre più dilagante, il blocco dell’economia, guerre, virus e tanto altro.

 

Viviamo una vita troppo accelerata ed è la vita stessa che a volte ci mette davanti agli occhi quello che non vorremmo vedere.
La Vita e l’Amore vincono sempre, come questo fiore dei campi profughi del deserto del Sahara, con cui tanti anni fa mi sono trovata per caso a stare come volontaria con dei bambini disabili, che è riuscito a sbocciare in una zona così arida.
Di fronte ad una situazione come questa ognuno reagisce a proprio modo e la paura a volte ci fa reagire in modo impulsivo ma io credo che ci sia una chiave per affrontare questo momento come opportunità.

 

Solo ora ci rendiamo conto quanto è importante il contatto umano e la relazione.

Negli ultimi tempi siamo arrivati a non guardare più negli occhi e nel cuore delle persone perché “non abbiamo tempo”. Tornerà il tempo in cui potremo abbracciarci e guardarci davvero negli occhi e sarà bellissimo, perché arriviamo ad apprezzare qualcosa quando non ce l’abbiamo più. Impareremo la gratitudine.

 

IL CORONAVIRUS COME OPPORTUNITÀ: COSA POSSIAMO IMPARARE DA QUESTO?

Siamo chiamati da adesso in poi a prestare più attenzione possibile, restando a casa, per un senso di responsabilità e rispetto verso noi e verso gli altri.

 

Troveremo sicuramente delle soluzioni e sono fiduciosa che se uniamo le forze e rispettiamo le indicazioni ce la possiamo fare, ma tutto dipende da quale punto di vista guardiamo le cose.
Mi piace pensare che dietro a quest’esperienza forte e profonda crisi, ci sia un’opportunità di crescita, di consapevolezza, per noi e per i nostri bambini.

Chiediamoci: Cosa posso fare nel mio piccolo per contribuire? Cosa posso imparare da questa situazione? Che fiore può sbocciare da quello che sta succedendo?

 

Abbiamo, in questo periodo, l’occasione per stare in casa e riscoprire il rapporto con i nostri figli, comunicare di più con i vicini che di solito neanche salutiamo, aiutarci l’un l’altro anche se virtualmente, abbiamo il tempo per guardare davvero negli occhi nostro figlio alla sua altezza (e non con un occhio sempre rivolto al cellulare).
Possiamo scoprire il bello di cucinare insieme, avere l’odore del sugo che va per 3-4 ore in giro per casa come faceva nonna, vivere con tempi più rilassati, rispettare i tempi di nostro figlio che si allaccia le scarpe da solo. Sono solo alcuni esempi dei lati positivi di questo fermo forzato.

 

A volte per i bambini tornare alla tappa precedente è indice di una prossima spinta verso qualcosa di nuovo e mi piace pensare che stiamo prendendo la rincorsa per un salto in lungo record verso l’amore, l’accoglienza e il rispetto, a partire dagli anziani che sono le nostre radici e dai bambini che saranno il nostro futuro.
Per i bambini è un’esperienza di crescita, capire che a volte accade qualcosa di più grosso che non controlliamo e non va come vogliamo, che ci fa fermare. Possiamo scegliere il modo con cui lo affrontiamo: se prenderla come un’opportunità o lasciarci andare.

 

Siamo noi adulti la guida e dobbiamo accompagnare i bambini in questo percorso, ce la possiamo fare. È normale essere spaventati. Manifestiamo pure la nostra tristezza col nostro partner ma spieghiamo il nostro stato d’animo ai bambini con contegno, perché per loro è qualcosa di grande e hanno bisogno di essere rassicurati, di sapere che c’è la terra sotto i piedi, nonostante tutto. Diamo l’esempio delle buone prassi da rispettare in questo frangente e andrà tutto bene.

 

Restiamo uniti! Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone care, a chi è lontano, agli anziani che non hanno i social, con una lettera, una telefonata! Dobbiamo mantenere la distanza di un metro, ma l’amore possiamo esprimerlo in tanti modi.

Un abbraccio (virtuale) a tutti, dal cuore!

Tata Ilaria



 

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