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Piccoli “Cuochi” crescono: Bambini in cucina

 

Bentornata sul blog!

 

Il cibo e la cucina in un Paese come l’Italia ha un’importanza fondamentale. Abbiamo un’antica tradizione culinaria popolare che viene tramandata dalle mamme e soprattutto dalle nonne, di generazione in generazione. È unica nel suo genere! Pensate a tutti i piatti regionali della vostra zona, ce ne sono praticamente un’infinità.

 

Ci sono dei piatti che abbiamo in memoria tutta la vita. Ricordo ancora esattamente il sapore della pasta al pomodoro di nonna che mi faceva il sabato a pranzo. Inimitabile! Nessuno sa farla così per me. È qualcosa che resterà sempre nel mio cuore.

 

Ci sono anche altre credenze sulla cucina che abbiamo appreso. Tendiamo a pensare che i bambini sono inappetenti, golosi o problematici dal punto di vista alimentare, credendo di doverli educare anche in questo aspetto. Tranquilla, io ero la bambina più inappetente e scheletrica del quartiere. Temevano per la mia salute e che non avrei mai mangiato tante cose. Non so quanti chilometri hanno fatto i miei genitori e i miei nonni dietro a me in cortile con il pentolino di minestra, pregando in aramaico per quel cucchiaio in più. Col tempo arriviamo a mangiare e assaggiare più alimenti.

 

Ti è mai successo che hai iniziato a mangiare cose da adulto? Rispettiamo i tempi e i gusti dei bambini. Dalla mia esperienza e osservazione, ho constatato che i bambini sanno spontaneamente e in modo innato la stagionalità della frutta e verdura ed è il loro stesso corpo a richiederlo. Altra credenza o usanza è parlare del cibo in termini “fa bene” e “fa male”, come fosse una medicina.

 

Ma come ci approcciamo con consapevolezza al cibo?

Cucinare è un’arte e implica tanti fattori. Il cibo è nutrimento per corpo, mente e anima (o cuore, che dir si voglia). Viene dalla natura, dalla terra che magari i nostri nonni hanno coltivato. Non serve solo ad alimentarci ma è storia, abilità manuali, gusti, tradizione, cultura e valori. Cucinare è prendersi cura delle risorse che ci offre la terra, di noi stessi e dei nostri cari. Attraverso la cucina trasmettiamo il nostro stato d’animo.

 

Ti è mai capitato a volte di bruciare perché sovrappensiero o che non uscisse come sempre il tuo piatto preferito? Come stavi emotivamente? Quando sono triste, mi vengono ricette più saporite.

 

È importante far crescere i nostri bambini nella consapevolezza di cosa c’è dietro al cibo. Avete mai osservato un bimbo quando cucina o prepara il cibo? I bambini sono assorti e concentrati quando fanno attività di cucina. Ha un effetto calmante e li aiuta nella concentrazione e dilatazione dei tempi di attenzione. Come attività vale più di qualunque altra cosa che potete regalare al vostro bambino in casa.

 

Poter coltivare l’orto, raccogliere la frutta, partecipare attivamente alla spesa e alla preparazione del cibo, cucinare insieme, annusare e usare tutti i sensi per i singoli ingredienti, far conoscere il nome dei vari utensili da cucina o tipi di taglio e attività, raccontare cosa si mangiava tanto tempo fa (che in fondo sono i piatti della tradizione locale) sono una buona base per essere più consapevoli sul cibo.

 

Nella mia esperienza ho potuto constatare quanto i bambini adorano fare l’orto e mangiare il loro raccolto. Amano cucinare e mangiano molto volentieri il prodotto delle loro mani, anche se non ha la forma che desideravamo. Dalla macedonia, alle verdure, ai dolcetti, alla pizza, agli gnocchi fino ai pizzoccheri – a chi più ne ha, più ne metta! Di solito esordiscono con un – “che buonooo!!!” – perché ci mettono tutti sé stessi e tanto amore.

 

Prima di tutto è importante che lavino le mani, e devi dare tu per prima il buon esempio. Fare esperienza dei vari utensili (meglio se a sua misura) è una grande opportunità di crescita. Ovviamente ci sono tecniche per tagliare in sicurezza, già dai due anni e mezzo. E’ nostra responsabilità mostrare con lentezza e sequenzialità come fare ogni singola azione. Il bambino ci imiterà di conseguenza. Grazie al contatto col cibo e alla sua preparazione, a forza di osservare le persone attorno mangiare, soprattutto in ambito scolastico o extrafamiliare, i bambini arrivano ad assaggiare e mangiare cose che prima neanche toccavano.

 

Dopo 5-6 mesi di laboratorio per la preparazione della merenda, ho assistito diverse volte a bambini che hanno iniziato a mangiare cose che erano davvero immangiabili prima, tra frutta e verdura. Ci vuole fiducia e pazienza! Magari arriveranno da adulti a mangiare cibi che da piccoli disprezzavano o addirittura non ci arriveranno per niente. In fondo neanche noi mangiamo o apprezziamo tutti i tipi di cibo. Perché invece loro dovrebbero mangiare tutto e subito per forza?

 

Nella prossima puntata ti racconterò l’esperienza meravigliosa che ho avuto con i bambini facendo il laboratorio di pizza. Ti auguro intanto tante buone, gustose e divertenti cucine con il tuo bambino!

Al prossimo articolo.

Ilaria Cichetti – Tata Montessori

 



 

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