
Genitori, ingegneri dell’autonomia dei figli!
Bentornata sul blog!
Oggi ti parlerò della mia visione tra l’essere genitore e l’ingegneria, abbinata al Montessori.
Questa idea è nata da un laboratorio che ho fatto con alcuni bambini. Era una struttura quadrata fatta con quattro rami legati tra loro, a formare una specie di cornice.
Ogni bambino doveva attorcigliare dei fili di lana, per poi infilare dentro delle foglie, per farne un quadro-telaio. Se avessi sorretto la struttura con le mie mani, avrebbero potuto attorcigliare i fili di lana. La domanda che mi sono fatta è:
Come potevo fare con tanti bambini contemporaneamente?
Così ho costruito con dei pezzi di legno e delle mollette un supporto per tenere il telaio sollevato per ogni bambino, in modo che potessero tranquillamente attorcigliare da soli senza il mio aiuto.
La mia forma mentis da educatrice mi porta automaticamente a trovare delle soluzioni o chiavi d’accesso per facilitare l’autonomia delle persone. È la prima regola base per una buona educatrice!
Così è partita la mia ricerca sull’ingegneria. Ha contribuito anche l’osservazione di diversi amici ingegneri: hanno alcune caratteristiche comuni che ti spiegherò e che rispecchiavano esattamente il concetto che volevo esprimere.
Deriva dal latino ingènium (capacità, ingegno, opera industria), composto da IN participio di appoggio e GÈNIUM, che viene dalla stessa base di GIN-O o GIGN-O, genero, produco. Può essere inteso come “natural potenza, d’intendere, d’inventare, di disporre, di operare, dello Spirito umano; Perspicacia, Talento, Mente.” Ingegnere è anche “chi fa professione di trovare ingegni e macchine”. Come possiamo vedere è un campo di cui le competenze fondamentali non sono solo tecniche ma anche logiche.
Si può applicare anche nel campo dell’educazione?
Sì! Nella pedagogia montessoriana noi adulti possiamo fare gli ingegneri e trovare soluzioni per l’autonomia dei nostri bambini.
All’inizio ti potrà risulterà difficile ma poi ci prenderai gusto nell’inventare e costruire piccoli trucchi che facilitino l’autonomia dei più piccoli. Se tuo figlio è più autonomo, sarà più felice, di conseguenza avrai più tempo per te e anche tu sarai più felice. 🙂
Il segreto dell’autonomia di un bambino è rendere tutto accessibile, a sua portata.Quando cucini dove tieni le pentole? Nell’armadio in alto in camera o in cucina a portata di mano per te? La stessa cosa vale per il tuo bambino. Se le cose sono in alto, le opzioni sono due: o sarà un continuo “mamma mi prendi questo?” o si arrampicherà come una scimmietta mandandoti su tutte le furie.
Chiediamoci: cosa fa l’ingegnere?
- Si occupa della progettazione di edifici, strutture o infrastrutture. Segue tutte le fasi, dalla progettazione all’esecuzione, fino alla manutenzione o ristrutturazione.
- Osserva e raccoglie dati sull’ambiente su cui realizzerà la struttura e sui costi dei materiali di cui avrà bisogno.
- Deve attenersi alla normativa del settore delle costruzioni e tener conto dell’impatto ambientale e dei vincoli paesaggistici.
- Seguono i lavori di costruzioni e trovano costanti soluzioni efficaci nella risoluzione di problemi che fuoriescono in corso d’opera.
- Si occupa della preparazione di documentazione per le gare d’appalto, perizie tecniche e consulenze.
Come riportare queste mansioni per un genitore in chiave montessoriana nella facilitazione dell’autonomia del figlio?
Ad esempio nella scuola il rubinetto era molto duro da aprire per i bambini ed era un continuo “Ilaia mi aiuti?”. Ho capito che sarei diventata in breve la guardiana del rubinetto, senza potermi vivere in tranquillità, così mi sono inventata un supporto affinché potessero fare da soli.
– Per quanto riguarda la progettazione, il genitore-ingegnere progetta un determinato supporto per l’autonomia del bambino, in questo caso per aprire facilmente da solo un rubinetto.
– Ti occuperai della raccolta dati, capendo come fare e facendo una lista del materiale che ti occorre, tenendo presente i prezzi. Avevo bisogno di un bastoncino circolare resistente che facesse da leva e lo scotch da elettricista per fissarlo bene al rubinetto.
– Per quanto riguarda la normativa, dovrai attenerti alla sicurezza (che abbia gli angoli arrotondati), alla leggerezza e maneggevolezza per il tuo bambino. Al contempo assicurati che sia in linea con i tuoi vincoli paesaggistici, cioè con l’arredamento della tua casa. In base al colore del tuo bagno puoi scegliere se mettere uno scotch da elettricista bianco, nero o di altro colore, rispettando il design e i colori che hai pensato in origine per la tua casa.
– Sentiti pronta a trovare nuove soluzioni, in caso sopravvenissero in fase di progettazione e costruzione o successivamente per usura. Ricorda che col tempo e l’acqua lo scotch potrebbe non avere più la stessa tenuta e quando si usura toglilo tutto e fodera di nuovo. È normale perché il tuo bambino lo toccherà con le mani bagnate e a volte ancora un po’ insaponate.
– In caso di perizie e consulenze, una volta che avrai realizzato il tuo supporto per il rubinetto, sarai esperto e lo condividerai volentieri con altri genitori ed amici, che fino a quel momento disconoscevano l’esistenza di un supporto per il rubinetto. Anche gli errori nel costruirlo ti renderanno più esperta!
Come credi che ho potuto costruire mobiletti e materiali? Solo facendo avanti e indietro tante volte in ferramenta e dal falegname e facendo tanti errori. 😀
Una dote che ho osservato nella forma mentis degli ingegneri è la loro profonda capacità analitica nello scomporre tutto in sequenze. Ogni azione finale o obiettivo è l’insieme di movimenti parziali tutti interconnessi tra loro che hanno una struttura logica. Ogni azione complessa è l’insieme di tante azioni singole. Ad esempio, non ci siamo mai soffermati a consapevolizzare i movimenti parziali che compiamo nell’aprire o chiudere una porta.
Se prestassimo attenzione, in primis, ascolteremmo di più il nostro corpo e come stiamo in quella determinata azione. È un buon esercizio pensare quali azioni consapevoli facciamo in ogni lavoro che facciamo, da poterlo riproporre con estrema chiarezza anche ad un bambino, solo facendo nel silenzio profondo, evidenziando i movimenti parziali chiaramente con estrema lentezza, che aiuta a focalizzare l’attenzione proprio su quel punto, come in ogni presentazione di un materiale montessoriano.
“Se si vogliono eseguire dei movimenti graziosi, non basta sorridere quando li si fanno. Nessun movimento ha l’aspetto armonico quando la sua sequenza logica è disturbata”.
Ci sono innumerevoli azioni che compiamo quotidianamente composte da tanti movimenti parziali, come versare l’acqua, vestirsi, pulire qualcosa, apparecchiare. La scomposizione di un movimento sintetico in tanti piccoli movimenti ben evidenziati suscita sempre l’interesse del bambino, focalizzando l’attenzione, e dà all’esecuzione una dimensione più consapevole, grazie anche a delle improvvise e profonde intuizioni che il bambino ha nell’osservazione attenta, come fosse uno scienziato. I bambini adorano questo tipo di presentazione perché è a sua misura e rispetta le sue reali capacità.
Ricapitoliamo in due punti cosa fa un genitore-ingegnere Montessori:
- Progetta e crea supporti per l’autonomia dei figli,
- Scompone in microsequenza ogni azione per poterla mostrare in silenzio con lentezza (dal mettere una giacca a fare il fiocco alle scarpe).
Un abbraccio! Al prossimo articolo!
Ilaria Cichetti – Tata Montessori
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