
Diventare genitori: I primi giorni a casa con il neonato
Bentornata sul blog!
Oggi voglio parlarti della meraviglia, delle difficoltà iniziali e dell’organizzazione nei primi giorni nel diventare genitori.
Innanzitutto voglio complimentarmi con te perché diventare genitori significa aver voluto intraprendere questa avventura, aver concepito insieme con tanto amore un figlio e aver dato alla luce una creatura stupenda con il supporto fondamentale del tuo partner. Già il semplice fatto di aver dato alla luce questo meraviglioso essere umano in miniatura – come spesso si sente dire ed è verissimo, perché ha molte più capacità e facoltà di ciò che crediamo, in quanto riconosce suoni, odori e sente perfettamente i tuoi stati d’animo – ti dà già dei superpoteri per passare al livello successivo del videogioco. Non sarà facile e ti richiederà molto tempo per prenderci confidenza e imparare a conoscere il bambino!
Non c’è un evento nella vita di adulti più bello e al tempo stesso più spiazzante di quello di diventare genitori. C’è un momento in cui per tutti arriva il must della genitorialità “Oh, #$!&%…! E adesso che cosa facciamo?” , già da quando si è in ospedale, di ritorno verso casa o nei giorni successivi.
È un passaggio NORMALE, che ci aiuta a realizzare che siamo diventati genitori e non è più quello che fantasticavamo durante la gravidanza! Dal mondo fantasticato alla realtà potrebbe esserci un atterraggio un po’ brusco con diverse difficoltà, ma è anche questo il bello e fa parte del percorso! Sul momento sembreranno grosse catastrofi e problemi insormontabili che col tempo guarderai indietro con un sorriso accogliente verso la persona che eri.
Ci sono emozioni forti e a volte contrastanti, il momento tanto atteso nel guardare tuo figlio per la prima volta, immaginarsi la poesia e l’idillio e trovare una faccina provata dal grande sforzo di nascere che ci porta anche se solo per un istante a pensare “ammazza che brutto aho!”. Dal non sapere come montare la carrozzina per la prima volta che sembra un’opera di ingegneria aerospaziale, al non sapere se stai mettendo bene il pannolino con conseguenti “frane, smottamenti e nubifragi” epici, ai problemi di allattamento, dal non aver preparato bene tutto l’occorrente per il bambino e non esserti organizzato al meglio, a tensioni nella vostra coppia, al dedicarsi completamente al bambino e poco a sé stessi.
Per quanto ti abbiano spiegato, raccontato, hai intervistato 300.000 persone, spulciato tutti i siti possibili in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo – visto che eri in maternità e non sapevi come passare il tempo –, letto tutti i libri possibili e immaginabili, ci sarà sempre quel momento in cui sbatteremo il muso con la realtà e ci verrà da piangere all’inverosimile, sentendoci sole, non sapendo cosa fare, provando una frustrazione pazzesca!
È proprio lì che la magia accade!
Trovi una forza dentro di te che non avresti mai detto (perché in fondo diciamocelo, da genitori scopri di avere i superpoteri e riesci a fare cose che mai avresti immaginato) dall’incontro del tuo sguardo con quella creatura meravigliosa! Contatto pelle a pelle, una scintilla nel cuore, la magia e tutto cambia!
I figli sono un dono ma ricordiamoci che cresciamo anche noi CON i figli! Accogliere dentro di noi questo grande assunto del mettersi da parte, avere fiducia nella vita e nel bambino che è arrivato significa fare i conti quotidianamente con noi stessi e con la nostra infanzia, guardarsi dentro e accogliendo ogni nostra parte. Diventare genitori è rinascere, come trovi in questo mio articolo “genitori imperfetti come rinascere in 4 passi”, come avere una seconda possibilità di rivivere la nostra infanzia con le cose belle e le ferite, risistemando i vari tasselli!
Prendersi cura di un bambino ci può fare mettere in atto delle dinamiche che continueranno a farci soffrire e a far soffrire anche lui stesso, cercando magari di dimostrare che saremo più bravi dei nostri genitori, finendo a volte per ripetere le stesse cose che facevano e non ci piacevano.
Ci vorrà del tempo e tanta pazienza per elaborare i vissuti della tua vita, essere il genitore che vorresti e prendere confidenza con questa nuova fase. Ti consiglio questo mio altro articolo, dove troverai 6 azioni che ti possono aiutare ad essere un genitore migliore da tenere sempre a mente e cercare di praticare il più possibile negli anni a venire. Capiteranno le volte che inciamperai in vecchi schemi, dinamiche e credenze e poi ti rialzerai. A volte saranno più le cadute, ma piano piano arriverai a sentire tua questa nuova modalità, pur avendo qualche “caduta di stile” ogni tanto e sapendo gestire meglio quelli che sono i tuoi punti deboli dove costantemente sai di inciampare.
Torniamo al momento in cui arrivate a casa e non sapete cosa fare.
Panico! Ti auguri che arrivi per magia il manuale delle istruzioni d’oro, ma purtroppo non accade. Diventare genitori è la cosa più sconvolgente che possa capitare nella vita di ognuno di noi e non occorre nessun manuale: puoi farcela con le tue forze!
La prima cosa che consiglio di solito è di calmarsi, fai un respiro profondo! Ci vogliono tempo, pazienza, tranquillità, rispetto, disciplina, sensibilità, accoglienza, responsabilità, attenta ed acuta osservazione, per imparare a conoscervi. Sia la mamma che il bambino vengono da un grande sforzo e possono essere molto stanchi e affaticati. Consiglio sempre di limitare le visite durante i primi giorni che sono fondamentali per l’assestamento mamma–papà–bambino, a meno che non siate voi genitori a chiedere aiuto. Il bambino arriva in questo mondo che è diverso dalla condizione che conosceva, passando dall’ospedale (per chi partorirà lì) al viaggio di ritorno a scoprire la sua casa con odori, rumori e soprattutto questi due esseri che ha sempre sentito parlare che sono mamma e papà. Tanta roba eh! È importante rispettare la volontà e gli spazi dei neogenitori, senza passare avanti e far vedere come fare, che li manderà soltanto in frustrazione. Da parte dei genitori è importante avere anche il coraggio di saper chiedere aiuto, quando se ne ha bisogno e sentirsi pronti che quel bambino venga preso da braccia che non sono le vostre.
Organizzare l’ambiente di casa che vi accoglierà al ritorno vi aiuterà a vivere meglio questo passaggio, senza dover arrivare a casa con lo shock dell’ “adesso che faccio!”, un pugno di mosche e tutto da spacchettare.
Ecco alcune indicazioni pratiche da fare prima del parto, in modo che le troviate pronte al vostro rientro, decidendo di comune accordo la disposizione degli oggetti:
- Preparate insieme già tutti i vestitini del bambino nei cassetti, togliendo gli imballaggi, ad una altezza che non vi affatichi troppo nel prenderli;
- Preparate insieme il fasciatoio con tutto l’occorrente (salviette, pezze di cotone, pannolini, cremine e quanto altro ritenete utile);
- Se usate la culla, il lettino, il cesto preparate già le lenzuola e la copertina;
- Prevedete un angolo-nido per l’allattamento, con cuscini o una semplice sedia a dondolo per il vostro momento di nutrimento e intimità, senza cellulare;
- Se usate la carrozzina o l’ovetto, fate prove tecniche di montaggio e smontaggio, per evitare di trovarvi nella situazione spiacevole in cui dovete montarla, non sapete come fare, avete il bambino e 300 cose in braccio e inizia il pianto disperato;
- Fate scorte di cibi pronti (anche preparati da voi) in freezer per le prime due settimane. So che qualcuno potrebbe essere contrario, ma può aiutare per poter vivere in relax la fase di conoscenza iniziale e riprendervi.
Al rientro, invece:
- parlate entrambi al vostro bambino spiegando bene che quella è la sua nuova casa e mostrando ogni singolo spazio, chiamandolo per nome, facendolo sentire incluso e rispettato;
- mantenete delle luci molto soffuse;
- usate un tono di voce basso e gentile;
- rispettate il bisogno di riposo di mamma e bambino.
Il papà ha un ruolo fondamentale nel far sentire la mamma accolta, accudita e a casa con piccoli gesti, come ad esempio la sua tisana o il suo dolcino preferiti e lasciarle momenti di riposo e spazio per lei.
Diventare genitori è fare i conti con tutte queste difficoltà e scoprire che in fondo se ascolti il tuo cuore sai già farlo e non hai bisogno di nessuna istruzione! Abbi fiducia che andrà tutto bene e saprai farlo alla perfezione!
Un abbraccio!
Al prossimo articolo!
Ilaria Cichetti – Tata Montessori
Vuoi ricevere la mia newsletter mensile? ISCRIVITI QUI!
Avrai subito i miei due regali per te: l’ebook “LA TUA CASA È A MISURA DI BAMBINO?” che ti farà riflettere sulla tua casa ambiente per ambiente e il pdf per realizzare il cartello “GUARDARE MA NON TOCCARE” per sensibilizzare ad una cultura nel rispetto dei neonati, e riceverai informazioni, consigli, spunti, link ai post del mese nel mio blog e offerte speciali.
Vuoi una consulenza per una casa a misura di bambino? Portare il Montessori a casa tua? Organizzare la cameretta? O addirittura prepararti alla nascita con un approccio montessoriano? Scopri i miei servizi Casa Montessori e Montessori dalla pancia. Per cominciare, prenota la tua CONSULENZA GRATUITA mandando una mail a info@ilariacichetti.com.